Buongiorno a tutti carissimi heartreaders,
eh si, non è uno scherzo, la Twin Reviews fa oggi un'apparizione a sorpresa! Lo so, lo so che da Febbraio questa rubrica latita ed è stata la più penalizzata dalle mie "frenate" dovute a qualche malessere della gravidanza. Non sapete quanto mi sia dispiaciuto dover mettere in stand by questa rubrica perchè, oramai penso lo abbiate capito tutti, Ink per me è una vera grande amica e recensire con lei per me è un vero piacere!
Non avendo letto con assiduità in questi mesi non sono riuscita ad impormi dei ritmi di lettura ed , anche in questo caso, Ink è stata così dolce da venirmi incontro. Abbiamo letto circa tre capitoli al giorno ma devo dire che
"Absence. Il gioco dei quattro" di Chiara Panzuti è un libro che ci ha colpite molto entrambe e che, grazie ad uno stile di scrittura accattivante e scorrevole, ci ha davvero incollate alle pagine! Non ho fatto alcuno sforzo nel leggerlo, anzi mi ha davvero trasportata. Ma non voglio assolutamente spoilerarvi la recensione quindi direi di dare subito il benvenuto alla mia carissima
Ink che ritorna con noi ne
Il Regno dei Libri direttamente dal suo bellissimo
The Ink Spell!
Bentornata Ink, mi sei tanto mancata, scusa lo scompiglio che purtroppo i miei malesseri hanno comportato! Lo so che il prossimo mese Il Regno dei Libri andrà in ferie anticipate per darmi modo di accogliere la mia piccola Alessia, ma non sai che piacere sia per me ritornare a leggere e recensire insieme. spero tanto che al rientro delle ferie estive riprenderemo a farlo con regolarità 💕
Figurati Ely, come sempre è un piacere essere qua con te. Sai bene che non vedo l'ora di conoscere la piccola Alessia, perciò non importa se la nostra rubrica andrà di nuovo in pausa perché sono sicura che i nostri lettori capiranno :)
Prima di dare il via alla nostra recensione entrambe ringraziamo di cuore la Fazi - Lain per averci omaggiate di una copia digitale del romanzo.
Ed ora direi che siamo davvero pronte per iniziare Ink, sei d'accordo?
Absence
Il gioco dei quattro
Chiara Panzuti
4 stelle
Editore: Fazi - Lain
Prezzo: Rigido 15,00 € Ebook 6,99,
Pagine: 350
Serie: Absence #1
Trama: Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? La sua vita si trasforma in un incubo quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso e apparentemente folle, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13'07?S 78°30'35?W, le coordinate per tornare a vedere. Insieme a Jared, Scott e Christabel – come lei scomparsi dal mondo – la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo. Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono. Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci? Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità? Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi. Una storia per essere visti. E per tornare a vedere..
💖 Recensione 💖
Ely: "Absence. Il gioco dei quattro" è uno young adult davvero nuovo nel panorama attuale ed io devo dire di essere felice ed orgogliosa che sia nato da una penna made in Italy! E' stata, per quanto mi riguarda, una bellissima sorpresa, anche perché, sono sincera, la cover all'inizio non mi aveva attratta. Ink, tu lo sai bene, all'inizio, basandomi sulla sola cover, avevo temuto fosse l'ennesima storia di vampiri e licantropi. Che poi io non ho nulla contro vampiri e licantropi eh, sono stata, sono e sarò per sempre una delle più grandi fan di Twilight, però basta vampiri, non sono nel mood giusto almeno al momento. La cover, in sostanza, mi ha davvero fuorviata, questo cuore di vetro rotto con all'interno qualche goccia di sangue ha subito gridato al mio cervello "Vampiriiii"!!!! Menomale che ho letto la sinossi, è proprio vero il detto "mai giudicare un libro dalla copertina"! E si, lo ammetto, la sinossi mi ha stregata all'istante! Trama nuova, accattivante e decisamente degna di essere approfondita, peccato per quella cover davvero ma, se non erro, proprio la cover è stata cambiata in corsa dalla CE, vero Ink? Sei d'accordo con me sul fatto che questa cover sia poco azzeccata per far da copertina alla storia di Absence?
Ink: Ebbene sì Ely, non so i tuoi, ma i miei lettori sanno bene che Absence aveva una copertina ben diversa nell'annuncio che era arrivato a Marzo (potete vederla in
questo post). Il bianco, ma soprattutto l'effetto vedo non vedo dato dalla sovrapposizione del viso alle braccia erano in completa assonanza con il libro. Perché diciamocela tutta, come vi diceva qui sopra Ely, Absence è qualcosa di nuovo nello scenario italiano. E non solo perché la talentuosa autrice è italiana, ma perché oggettivamente è una storia nuova, oserei dire mai vista nei libri che arrivano nelle nostre librerie. Compresi quelli che arrivano da oltreoceano. Sì, ammetto che inizialmente ha un po' il sapore di "Saw - l'enigmista" mescolato a "Maze Runner", ma ci vuole veramente poco perché tutto prenda una piega assolutamente personale. L'immagine che mi viene in mente Peter Pan che si stacca dalla sua ombra. Ecco, Absence è il Peter Pan di turno. In "Absence, Il gioco dei quattro" si avverte chiaramente questa sensazione di essere incompleti, di essere evanescenti, di non essere visti. E non solo letteralmente come già la trama ci spiega, ma proprio a livello sociale. Probabilmente è la cosa che ci è piaciuta di più, vero Ely?